Mi piace definirmi una persona libera, perché ogni scelta della mia vita è stata dettata dall’esigenza di scoprire chi fossi e di trasformarmi, pian piano, nella persona che sono oggi, completamente in sintonia con la terra dove vivo, piacevolmente impegnata a conoscere le persone che la vita mi fa incontrare, serenamente consapevole che la felicità non sia una meta da raggiungere ma un modo di viaggiare perché sorridendo qualsiasi avversità cambia colore.
Un po’ su di me…
Sono nata in Lombardia dove ho vissuto fino al mio trasferimento in Sardegna. Sin da ragazzina ho tentato di comprendere chi fossi realmente e in questo viaggio ho commesso molti errori, a volte mi sono tradita, a volte ho dovuto patteggiare con la vita, a volte è stata veramente dura ma ora, con il senno di poi, ringrazio anche le avversità che mi hanno permesso di diventare la persona che sono oggi.
All’inizio fu una famiglia, quindi un matrimonio e poi due bellissimi bambini: Matteo ed Elena che oggi sono due splendidi adulti. Poi fu la voglia di impegnarmi come cittadina attiva in associazioni ambientaliste prima e culturali poi. Da lì a realizzare il sogno di bimba di lavorare in teatro il passo fu breve ma tutt’altro che facile. Ma con perseveranza e persone meravigliose l’attività teatrale divenne il mio lavoro sia sul palco che nell’organizzazione e nell’insegnamento. Con il teatro pensavo di aver raggiunto la stabilità, il lavoro dei sogni, la passione più pura e vera ma poi… poi inaspettatamente arrivò il viaggio in Sardegna.
La nascita di un sogno
Come nasce un sogno? assolutamente per caso! Nessuno di noi può scegliere cosa sognare, è il sogno Barefooter, facilitatrice sensoriale, attrice trova noi, si insinua nella mente e pian piano diventa una priorità. E così è stato per me con la Sardegna. Arrivata sull’isola per una tournée teatrale mi sono ritrovata a Cagliari ed è stato amore a prima vista. Ma non un amore qualsiasi, è stato da subito qualcosa di travolgente, imprescindibile e assolutamente inaspettato. La mia vita ha cominciato pian piano a cambiare senza che ne capissi il motivo, il senso, lo scopo, l’unica cosa certa era che dovevo tornare a Cagliari e capire perché questa terra mi stesse, in qualche modo, chiamando. Sono iniziati così i viaggi mensili, dove ogni ritaglio di tempo era prendere aerei per arrivare sull’isola a scoprirla, studiarla, sentirmela sulla pelle e nella mente. Così è nata la certezza di voler vivere in Sardegna e l’esigenza di inventarmi un lavoro che mi permettesse di viverla ogni giorno, di farla conoscere agli altri, di creare sinergie e collaborazione con la gente del posto, di permettere ai viaggiatori di sentire le stesse emozioni che avevano fatto innamorare me.